AgRigeneration: rigenerazione dell’agricoltura sui beni confiscati

Di |2023-04-03T19:45:14+02:00Maggio 16th, 2021|

Avviso pubblico “Supporto alla gestione dei beni confiscati”, D.D. n.35 del 19/07/2019 – POR Campania FSE 2014 – 2020, Asse II, (OT) 9, (OS) 11, Azione 9.6.4 

Il contesto

Il territorio del progetto è l’area “dei Mazzoni”, una vasta piana fertile della provincia di Caserta che comprende i Comuni di Casal di Principe, Santa Maria La Fossa, Grazzanise, Villa Literno, Cancello Arnone e Castel Volturno.

Il bene

Il bene che il progetto valorizza è parte di un’azienda agricola confiscata alle mafie, sita a S. Maria La Fossa, in località Ferrandelle. Si tratta di un capannone di circa 250 mq, all’interno della struttura “Centro di Documentazione ed Educazione Ambientale (CEDA) Pio La Torre” gestita dal Consorzio Pubblico Agrorinasce. 

L’obiettivo generale

Promuovere la rigenerazione del sistema locale a vocazione agricola, indirizzandolo verso il paradigma della sostenibilità e dell’innovazione, declinato nella dimensione ambientale, economica, sociale e territoriale.

Gli obiettivi specifici

Costruire una filiera di sostenibilità ambientale, a partire dall’uso sociale dei beni confiscati.

Combattere l’inquinamento con soluzioni ed applicazioni ad alto tasso di innovazione.

Riattivare il bene confiscato, facendone sede di incontro tra le realtà produttive locali.

Sviluppare l’economia sociale legata ai beni confiscati, tessendo una rete attiva tra vari stakeholder.

Promuovere nella cittadinanza la consapevolezza dell’importanza dell’uso sociale dei beni confiscati. Contrastare il fenomeno delle agromafie e del caporalato nel territorio casertano. 

Gli strumenti

AgRigeneration tesse una rete volontaria di imprese che aderiscono ad un percorso di innovazione ambientale, di sostenibilità e di coesione con le aziende agricole che gestiscono beni confiscati alle mafie. I produttori locali partecipano a momenti di formazione, workshop e laboratori di empowerment finalizzati all’ascolto dei fabbisogni in termini di innovazione ambientale e di modalità di partecipazione allo sviluppo territoriale. In particolare saranno attivati percorsi tematici “sul campo” su: agricoltura biologica, bioplastiche in agricoltura, coltivazioni di specie oleaginose, bio-plastificante alternativo agli ftalati, risparmio idrico, risparmio energetico, riduzione di emissioni in atmosfera, riduzione di produzione di rifiuti e reflui.

I servizi

AgRigeneration attiva un’equipe specializzata dedita: all’agricoltura sostenibile, che interagisce con servizi sociosanitari e Terzo Settore, affinché il mondo dell’agricoltura accolga percorsi di inserimento lavorativo, concili  tempi di vita e di lavoro, contrasti il caporalato; all’organizzazione di eventi commerciali, meeting, fiere, incontri con buyer; alla promozione di un’offerta integrata, e condivisa tra più aziende, di servizi connessi alla multifunzionalità in agricoltura: agro-didattica, accoglienza, fruizioni culturali in spazi agricoli e naturalistici; al radicamento di circuiti commerciali fiduciari e di prossimità come l’attivazione di gruppi d’acquisto solidale, che legano piccoli produttori di qualità a km0 con consumatori consapevoli e responsabili.

L’impatto

AgRigeneration fa innovazione sociale attraverso l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale, interpretate come opportunità per migliorare la qualità dei prodotti e dei processi, in agricoltura e non solo. L’impatto auspicato è quello di innescare processi di contaminazione delle buone pratiche di sostenibilità, grazie all’attivazione di un dialogo tra il mondo delle imprese e l’economia sociale legata ai beni confiscati.

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